La Russia ha espulso due diplomatici britannici accusati di spionaggio. Londra respinge le accuse definendole infondate.
Negli ultimi mesi, i rapporti tra Regno Unito e Russia sono stati segnati da un’escalation di tensioni, alimentate da reciproche accuse di ingerenza e attività di intelligence. In un contesto geopolitico già fragile, le relazioni diplomatiche tra i due Paesi si sono ulteriormente deteriorate a seguito di decisioni drastiche prese da entrambe le parti.

Le accuse di Mosca: attività di spionaggio e sovversione
Se da un lato Londra ha spesso denunciato operazioni di disinformazione e attacchi informatici attribuiti a Mosca. Dall’altro il Cremlino ha più volte accusato il Regno Unito di condurre azioni ostili sul suo territorio, servendosi della copertura diplomatica. Tuttavia, gli ultimi sviluppi hanno portato la crisi a un nuovo livello, con conseguenze dirette sulle rappresentanze diplomatiche.
Il Servizio federale di sicurezza russo (FSB) ha annunciato ufficialmente l’espulsione di due diplomatici britannici, sostenendo di aver raccolto prove concrete delle loro attività di intelligence. Secondo le autorità russe, i due funzionari avrebbero condotto operazioni di spionaggio e sovversione, rappresentando una minaccia diretta alla sicurezza della Federazione Russa.
In particolare, si tratterebbe del secondo segretario dell’ambasciata britannica a Mosca e del marito del primo segretario. Entrambi accusati di aver oltrepassato i limiti delle loro funzioni diplomatiche. La decisione è stata notificata durante un incontro tra un rappresentante dell’ambasciata britannica e il Ministero degli Esteri russo. Che ha imposto ai due diplomatici di lasciare il Paese entro due settimane.
La reazione di Londra: accuse infondate e condanna dell’espulsione
L’episodio ha provocato un’immediata reazione da parte del Foreign Office, che ha definito l’espulsione un atto arbitrario e politicamente motivato. In un comunicato ufficiale, Londra ha respinto con fermezza le accuse, bollandole come “calunniose e infondate”, e ha condannato la Russia per quello che considera un nuovo tentativo di intimidazione diplomatica.
Non è la prima volta che Mosca prende provvedimenti simili. Solo pochi mesi fa, sei membri del dipartimento politico dell’ambasciata britannica erano stati espulsi con accuse analoghe. E a novembre, un altro secondo segretario era stato costretto a lasciare la Russia, confermando un pattern di tensioni che sembra destinato a proseguire.
L’espulsione di diplomatici è sempre un segnale di forte crisi nei rapporti tra due Stati e, in questo caso, potrebbe rappresentare un ulteriore passo verso il deterioramento delle relazioni tra Russia e Regno Unito. Resta da vedere se Londra risponderà con una misura speculare, alimentando la spirale di ritorsioni diplomatiche tra i due Paesi.